Lascio il centro della città per avvicinarmi all’aeroporto perché il
mio volo sarà molto presto domani mattina.
Ho trovato un albergo piuttosto economico, considerata la comodità rispetto all’aeroporto che dista solo
10 minuti di macchina.
Si chiama Nest Boutique Resort (www.nestboutiqueresort.com).
Si chiama Nest Boutique Resort (www.nestboutiqueresort.com).
Ero
un po' prevenuta perché le recensioni su internet non erano il massimo. Chi diceva che è troppo misero, chi che le stanze sono piccole, chi che
vicino non c’è nulla e che quindi sei costretto a stare solo lì.
"Dopo tutto
sono le ultime ore", mi dico, "Sopravviverò".
Ma già dal taxi ho
capito che davvero il mondo è bello perché è vario. Non solo ho trovato la
camera sontuosa rispetto a quelle a cui sono abituata, sotto tutti i punti di
vista, ma a 5 minuti a piedi c’è un quartiere, o un piccolo villaggio (qui non
capisco mai la differenza), con alcuni negozi, un paio di ristorantini e un
centro benessere. Tutto incredibilmente thai, molto più di tutti i luoghi in
cui sono stata in questi due mesi.
Alla fine del mio viaggio, quasi per errore o forse perchè davanti all'idea di trovarmi nella scomodità mi sono arresa, ho trovato la Thailandia che cercavo.
Sono l’unica turista in giro, i bambini mi
chiamano e ridono curiosi, le persone mi salutano sorridendomi e fissandomi come se fossi uno spettacolo inconsueto.
Ma com’è possibile?
Eppure ci sono diversi alberghi... i clienti, tutti chiusi nelle stanze
troppo “strette”, sono troppo presi a lamentarsi per avventurarsi fuori dal viaggio organizzato?
Mentre passeggio
curiosando qua e la, vedo un piccolo ristorante all’aperto come piace a me, con
pochi tavoli e tante piante. Mi avvicino e una ragazza thai sorridente ed
espansiva mi fa accomodare.
Pranzo con uno splendido pa nang curry, mentre un
merlo in gabbia mi osserva emettendo urletti striduli e le poche persone della
zona passano lente in bicicletta, come se non ci fosse alcun posto in cui devono
arrivare.
Nel pomeriggio la stessa ragazza che mi ha preparato il pranzo, mi
fa un incredibile massaggio thailandese, da vera maestra, ed io mi chiedo:
Ma com’è possibile che
qualcuno con un dono così speciale, viva in un posto sperduto dove quasi
nessuno può beneficiare della sua sapienza?!
È possibile che un fiore faccia
risplendere il mondo anche se nessuno lo vede?
Di sicuro ha reso luminosa la mia
giornata...
e il resto del mondo, beh, forse un giorno imparerà ad uscire fuori da quelle stanze strette…
C’è un grande tempio dal quale posso sentire i canti dei monaci alzarsi a gran voce, con statue del
Buddha e di divinità indù accostate le une alle altre. E come sempre, a
respirare incenso e pace mi sento accolta, mi sento a casa.
Questa Thailandia,
questo viaggio, come ogni volta mi hanno profondamente cambiata.
Magari non in cose
troppo evidenti, a parte l’improvviso amore per i cibi piccanti, ma vedo nei
miei occhi degli sguardi nuovi, nella mia mente dei pensieri nuovi, nei miei
movimenti dei gesti nuovi.
Tutti i viaggi sono così, tutti i luoghi, tutta la
vita.
Puoi avvicinarti e basta, difendendo quello che sai di te, quello che
credi di essere e che non sei disposto a cambiare, quello che credi di avere e
non sei disposto a lasciare andare.
Ti avvicini e basta, ai luoghi, alle
persone, alla vita, sperando che non ti portino via niente, che ti scalfiscano
appena un po’, che restino fuori dalla porta.
Oppure puoi spalancarla
quella porta per far entrare luce, persone e vita.
Puoi lasciarti travolgere
fino a non sapere più che sapore avesse la tua storia di prima, mentre la vivevi
pensando ad altro. Che volto avessi tu mentre ti osservavi allo specchio pieno di
pensieri che non volevi avere.
Lasci che tutto entri, in quella stanza che
stretta in fondo non era, e può contenere l’universo intero e cambiarlo e
rovesciarlo e ripulirlo, fino a restituirti un te stesso diverso. Un te stesso nuovo che forse
sopravviverà in quello specchio giusto il tempo del ritorno a casa, ma che per
anche un solo sguardo così vero, spensierato e felice che ti fissa attraverso lo specchio ora, è valsa la pena
prenderlo 1, 10, 1000 volte quel volo di andata.
Faccio ancora qualche
passo fino a raggiungere il ponte che avevo intravisto dal taxi. Sugli argini
del fiume ci sono piccole abitazioni su palafitte, una fermata per le lunghe e
sottili barche che fungono da bus, bambini che giocano e vendono pane secco da
buttare agli enormi pesci e farli saltare fuori dall’acqua.
Ferma sul ponte osservo
l’acqua che scorre lenta, il sole inizia a tramontare colorando il cielo e il
fiume, il vento muove delle bandiere accanto a me. Poco più in la vedo il
tempio e le persone in bicicletta, i piccoli negozi pieni di oggetti
indecifrabili, i sorrisi dei ragazzini thai che tornano da scuola.
Seguo con lo
sguardo l’unica strada che porta al piccolo villaggio, al ristorante pieno di
piante con il merlo che ti osserva mentre mangi, al centro massaggi, ai pochi metri in cui
terminano i negozi e ci sono piccoli chioschi di venditori ambulanti e muretti
pieni di bouganville che conducono fino al mio albergo.
Ripenso alla recensione
su internet che diceva, stizzita, che vicino all’albergo non c’è niente.
Riguardo
tutto ciò che mi circonda e tra me e me penso:
Caro amico ognuno la pensa come crede, tu questo lo
chiami niente, ma io questo NIENTE lo chiamo Thailandia.
Questo NIENTE io lo
chiamo VITA.
Per vedere tutte le foto clicca qui: ALBUM
Leggi post precedente: CHIANG MAI, 31 Marzo 2015
I MIEI LIBRI
IL GUSTO DELL'ANIMA di Georgia Briata
Questa è la storia, sotto forma di romanzo, di come ho realizzato il mio Sogno.
Spero che le mie parole siano di conforto quando la fiducia vacilla, perché c'è qualcosa che ci spinge ad andare avanti anche quando sembra non avere più un senso: Il Sogno.
CLICCA qui e vai alla scheda del libro per acquistarlo o saperne di più
BASTA IL MARE di Georgia Briata
Questa è la storia, sotto forma di romanzo, di come ho realizzato il mio Sogno.
Spero che le mie parole siano di conforto quando la fiducia vacilla, perché c'è qualcosa che ci spinge ad andare avanti anche quando sembra non avere più un senso: Il Sogno.
CLICCA qui e vai alla scheda del libro per acquistarlo o saperne di più
BASTA IL MARE di Georgia Briata
Una favola per adulti
che hanno bisogno
di imparare
a sognare di nuovo
Nessun commento:
Posta un commento