VIAGGIARE IN THAILANDIA e MEZZI DI TRASPORTO

Spostarsi in Thailandia è molto semplice, magari non sempre comodo, ma facile, anche per chi non è abituato a viaggiare, a organizzarsi, oppure non parla benissimo inglese.

Intanto va detto che più o meno tutte le zone sono ben collegate, almeno quelle più turistiche, e da un’ampia scelta di mezzi di trasporto per tutte le tasche.

Ci sono aeroporti interni disseminati su tutto il territorio, i prezzi dei voli (es. Air Asia o Lion Air) si possono consultare su internet e i biglietti possono essere acquistati on line oppure tramite agenzia, come in Italia quindi. 
I prezzi di solito sono modici, soprattutto se l’acquisto viene fatto in anticipo, intorno ai 50 Euro.

Altro mezzo di trasporto da tenere in considerazione è il treno, sia diurno che notturno, quest’ultimo comodo soprattutto per le lunghe tratte. 

Si può scegliere tra diversi tipi di classe e quindi di spesa, da quella più costosa e comoda, a quella più low cost, ma che regalerà sicuramente spunti interessanti, e belle cartoline di viaggio. 
Ad esempio finestrini che non si aprono o non si chiudono, sedili reclinati che non tornano su e sei costretto a fare tutto il viaggio semi sdraiato anche se non vuoi. Ventilatori appesi al posto dell'aria condizionata. Persone sedute per terra, animali, mobili.
Ma!... ad un certo punto arrivano le hostess con il carrello del pasto, proprio come in aereo. (???) Questo è un beneficio di tutte le classi di spesa, come beneficio comune è l'intrattenimento culinario.

Non è infatti strano veder salire sul treno i venditori ambulanti con i loro cestini colmi dei cibi più disparati e spesso assolutamente non interpretabili o distinguibili. 

Oppure vedere mercati improvvisati, o piccoli ristoranti che vengono inventati sulle rotaie e sbaraccati ogni volta che arriva il treno… o anche no, così il treno è costretto a rallentare e i venditori possono proporre la loro merce o i loro manicaretti direttamente dal finestrino.

Ovviamente i ritardi, i guasti o le cancellazioni sono all’ordine del giorno o addirittura, dell’ora, quindi è necessario armarsi di pazienza e di spirito del viaggio, e del resto in thailandia non si può fare altrimenti più o meno in tutto.

Ci sono poi i bus di linea, economicissimi, che io ho preso solo per tratte non molto lunghe, ad esempio Chiang Mai/Chiang Rai, 3 ore. Ci si reca alla stazione del bus e si acquista il biglietto direttamente li, a prezzi ridicoli davvero. 

Si usano anche per tratte molto brevi, magari per escursioni o luoghi in un’altra zona della città. In questo caso, più è breve la tratta più è lunga l’attesa, perché prima di far partire il piccolo bus o il mini van, di solito aspettano che sia abbastanza pieno, e questo può voler dire un’attesa di 10 minuti come di mezz’ore.


Ci sono i traghetti, o speed boat (navi veloci) come vengono chiamati, ma che di speed non hanno proprio nulla, ameno quelle che ho preso io. Posti a sedere strettissimi, peggio dei bus e aria condizionata altissima. Certo bisogna dire che la vista, quando si è vicini a qualche isola, è bellissima.

Immagino ci siano anche alternative più costose e quindi più comode e veloci, ma non ne ho mai usufruito quindi non posso testimoniare... e in Thailandia ho imparato a credere solo a quello che vedo, e alle volte è difficile anche così!


Poi c’è il mezzo di trasporto che prediligo io, non perché sia comodo, tutt’altro, ma perché è veramente economico. Il bus, ma non uno qualunque, il bus notturno!
E qui devo dire che la fantasia dei thailandesi si spreca. Di solito lo prendo per tratte lunghe, come quella Bangkok-Chiang Mai (10 ore), o quella Bangkok-surat thani (altre 10 ore). 
Sono bus gran turismo, di solito a due piani, addobbati con tende che sembrano da letto baldacchino, dai colori più sgargianti, verde, rosa, scozzese. 


Fiori e offerte all’immagine del Buddha che diventano quasi un balcone fiorito che prende parte del vetro davanti.
I posti a sedere sono piccoli, scomodi, certo si può abbassare lo schienale ma rischi di schiacciare chi ti siede dietro, oppure di essere schiacciato a tua volta. 

All’interno c’è una piccola toilette, aiuto. A parte la scomodità, dopo alcune ore di viaggio i “profumi” provenienti da lì iniziano ad invadere tutto il bus. 
Che altro… aria condizionata al massimo, tanto che dopo un po’ sei costretto ad indossare tutti gli indumenti che hai a disposizione (quindi consiglio pantalone lungo, scarpe chiuse e felpa a portata di mano).
Di solito essendo mezzi molto vecchi le sospensioni sono praticamente inesistenti, quindi ad ogni pietruzza sembra di stare sul tagadà. In pratica dormire è quasi impossibile, tra freddo, puzza, sedili scomodi, sobbalzi continui… 
... l’ho detto che sono economici???

In realtà ci sono anche altre versioni più costose ma non le ho mai provate, quindi nemmeno qui posso testimoniare. Ma alla fine non so perché, mi sono un po’ abituata e un po’ affezionata a questo modo di viaggiare così scomodo e stancante, mi sembra quasi di essere una pellegrina, di sicuro mi aiuta a ripulire il karma!

Infine in città per spostarsi agilmente da una zona all’altra, senza dover ricorrere agli autobus, ci sono alcune alternative:
- I taxi veri e propri, bisogna ricordarsi di chiedere all’autista di accendere il tassametro sennò vi farà pagare sicuramente più del necessario, ci proverà comunque anche con il tassametro, o addirittura alla vostra richiesta si metterà a ridere e tirerà dritto.

- I taxi comuni, o red cars, che sono più simili a furgoncini e possono tenere circa 10 persone. Il primo cliente che sale da la direzione al taxi, che pian piano carica tutte le persone che vanno verso la stessa zona. Il costo è davvero esiguo, pochi baht. Si possono anche usare come taxi veri e propri, ma ovviamente la spesa sale.

- I tuk tuk, che sono le famosissime moto a 3 ruote (come le nostre api per intendersi), che possono tenere due, massimo 3 persone a seconda della grandezza del mezzo. 
Girare in tuk tuk è divertentissimo, ti da l’idea di vivere davvero la città, anche se gli autisti sono spesso troppo spericolati in strade piene di traffico in cui i semafori sono più un consiglio che una regola.

Con gli omini del tuk tuk bisogna però stare attenti, intanto a contrattare prima il prezzo, e poi se questo è troppo basso, soprattutto se vi viene offerto di fare il giro della città per una cifra ridicola, significa che stanno cercando di “fregarvi”. Niente di grave in realtà, l’autista vi farà sicuramente fare il giro che vi ha promesso per la cifra offerta, ma vi farà fare anche tappe extra in negozi con cui ha delle convenzioni. Quindi se non volete perdere tempo trovate modi alternativi.

- E poi c’è il risciò, quello stile cinese, con l’omino magrissimo e consumato dagli anni o ancora più probabilmente dalla fatica, che pedalando vi porta in giro per la città o comunque alla destinazione che chiederete. Avete presente no?.
Mai provato, ho sempre paura di ucciderli!

Ma come organizzare gli spostamenti?

Sicuramente è possibile farlo da soli, armarsi di pazienza e unire i diversi mezzi di trasporto per arrivare a destinazione. I biglietti di treni e autobus di linea sono acquistabili nelle stazioni di partenza, che devo dire spesso sono anche piacevoli: all’aperto, con piccoli ristoranti tipici, le scritte praticamente tutte in thailandese perché il turismo ancora tende a viaggiare via aereo, l’altoparlante che in continuazione suona e parte qualche incomprensibili annuncio in thai.

Ma quello che consiglio io, o che almeno faccio io, è:

1. Entrare in un’agenzia, (il ricarico che applicano è di pochi euro, quasi non te ne accorgi).
2. Dire dove si vuole andare.
3. Loro ti vendono il biglietto già comprensivo di tutti i mezzi di trasporto che ti servono per arrivare a destinazione (es. bus notturno +nave veloce).
Fatto.

Più facile di così è impossibile. Non solo. Di solito:
- o ti dicono di farti trovare all’ora della partenza davanti all’agenzia.
- oppure addirittura ti vengono a prelevare alla tua guest house/albergo.

Ma non aspettarti navette, nooooo

Arriva un omino (e si i thai sono tutti minuti).
Prende il tuo biglietto.
Ti appiccica addosso un adesivo colorato che indica la tua destinazione.
E ti dice: “seguimi”
nel suo inglese asiatico, spesso incomprensibile.

Così a piedi dietro di lui ti porta in tutte le altre guest house nella sua lista, a recuperare altri che come te devono partire. Vi riunisce pian piano tipo gregge e poi vi molla in un posto non ben definito, che alle volte è una fermata del bus, alle volte un’agenzia di viaggi, alle volte un bar (???).

Dopo alcuni minuti, o molti minuti, o lunghe mezz’ore, arriva:
- o un altro omino che urla la tua destinazione e ti porta in un altro luogo, di nuovo a mo di gregge di pecore, e finalmente sali sul bus.
- oppure se sei fortunato il bus arriva li e ti carica.

E il meraviglioso viaggio della speranza ha inizio.

Più o meno intorno a mezza notte c’è l’unica fermata, in ristoranti più che basici, composti da qualche tavolo e un buffet limitatissimo, oppure in quelli che sembrano autogrill. Sosta per circa una mezz’ora, e poi da li direttamente a destinazione. 
L’orario di arrivo non corrisponde mai a quello che ti avevano detto, di solito si arriva in anticipo. 

''Che fortuna!'' direte. 
E invece no!

Anzi, il motivo per cui non lo dicono prima è probabilmente che, arrivando intorno alle 5 della mattina:
- ti trovi a dover girare per Bangkok ancora di notte, ad esempio.
- oppure devi aspettare ore il traghetto per la tua isola di destinazione.

Anche i percorsi sono spesso fantasiosi.
Poco importa se sul biglietto da koh phangan a Bangkok c’è scritto via Surat thani con arrivo alle 6.30 am a Bangkok.

Il traghetto impiega tre ore in più e ti lascia più a nord, a Chumpon.
Il bus quindi impiega diverse ore in meno, e alle 3.30 della mattina ti molla in piena notte a Bangkok. 
E tu magari devi ancora trovare una guest house in cui dormire perché prenotare pareva brutto!!!

Ma niente paura, a destinazione si arriva, dopo che ti hanno appiccicato i vari adesivi colorati di tratta in tratta, sei a posto, non ti devi preoccupare di niente. 
Non sai come, non sai quando, non sai per quale tragitto, ma prima o poi di sicuro arrivi. 

E quel “di sicuro”, è l’unica cosa che fa la vera differenza. 
Qui, come nella vita.

Se uno riesce a viaggiare settimane in Thailandia, con questi mezzi, con questi thailandesi, con queste incertezze, senza arrabbiarsi o farsi prendere dall’ansia, non deve più preoccuparsi di niente, l'illuminazione è assicurata! Su Buddha l'hanno fatta tanto lunga, ma l'ho capito io come funziona!

Ma io già lo sapevo, ho fatto la pendolare per 10 anni per andare a svolgere il mio lavoro in ufficio.
10 anni di ritardi
10 anni in cui, per scioperi, guasti, pioggia, cavallette, sapevo a che ora uscivo di casa, ma non sapevo mai a che ora sarei riuscita a tornare.

… chi sopravvive ad una vita da pendolare, sopravvive a tutto!

Clicca QUI e guarda le foto: ALBUM Leggi anche: Chiang Mai, 6 Marzo 2007


I MIEI LIBRI

IL GUSTO DELL'ANIMA di Georgia Briata
Questa è la storia, sotto forma di romanzo, di come ho realizzato il mio Sogno. 
Spero che le mie parole siano di conforto quando la fiducia vacilla, perché c'è qualcosa che ci spinge ad andare avanti anche quando sembra non avere più un senso: Il Sogno.
CLICCA qui e vai alla scheda del libro per acquistarlo o saperne di più


BASTA IL MARE di Georgia Briata

Una favola per adulti
che hanno bisogno
di imparare







Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

Nessun commento:

Posta un commento