CHIANG RAI, 25 Marzo 2015

Vado alla stazione dei bus, meta Chiang Rai. 

Biglietto da pochi Euro, poco più di tre ore di strada. Rimango sempre affascinata dai paesaggi che vedo mentre viaggio in questi luoghi.
Verde incredibilmente rigoglioso, paesini di palafitte che sembrano stare in piedi per miracolo.

Ogni tanto dal niente spunta un tempio, o imponenti statue del Buddha o di qualche monaco, così, in cima ad una montagna, o in mezzo a campi deserti. Ed io ogni volta resto a bocca aperta per lo stupore e la meraviglia.

Arriviamo senza intoppi a Chiang Rai, e la troviamo… deserta?
Non so come mai, se è sempre così o se è il periodo particolare, prima del Songkran (capodanno Thailandese che si svolge a metà aprile e che attira molti turisti per il festival dell’acqua), ma non c’è quasi nessuno in giro, e questo non mi da una sensazione particolarmente gradevole, arrivando dal bagno di folla del Sunday market di Chiang Mai.

La guest house che ho prenotato, Baan Bua è graziosa molto (www.baanbua-guesthouse.com).
La proprietaria non mi fa impazzire perché sembra volermi vendere a tutti i costi delle escursioni, ma alla fine facendo il giro delle altre guest house in zona è la più economica, è vicino a tutto, ha un bel giardino, come piace a me, e un bellissimo tempio ad un paio di minuti, quindi alla fine mi conquista. 

Ma sembra non esserci davvero quasi nulla da fare o da vedere, a parte qualche bel tempio.

Finalmente vado a visitare il Tempio Bianco, che fin dal principio è stato il motivo che mi ha spinto a venire qui. Con 20 baht di biglietto (circa 50 centesimi di €uro), prendo un piccolo bus alla stazione locale, e arrivo al tempio poco prima delle 12:00 (dalle 12:00 alle 13:00 il tempio viene chiuso per la pausa pranzo. ???. ).

È meraviglioso, rimango abbagliata dalla sua maestosità. Sembra un palazzo di ghiaccio, un castello delle fiabe, è stupendo, non ho mai visto niente di così magico. Velocemente attraverso la passerella che porta al suo interno. Sembra un sentiero incantato, ogni intarsio, ogni decorazione, bianche come il latte, risplendono sotto i raggi del sole che vanno e vengono tra le scure nubi e lo rendono ancora più surreale. 

L’interno è molto semplice, essenziale, molto diverso da tutti gli altri templi che ho visto, piccolo, con pareti gialle spoglie, non è possibile fotografare e rimango un po’ delusa.
Ma quando scoccano le 12:00 e il perimetro viene chiuso al pubblico, il tempio emerge, deserto e immacolato, ancora più maestoso e magico. 

È valsa la pena venire a Chiang Rai anche solo per passare pochi minuti in questo luogo sospeso tra la realtà e il regno delle favole, il regno dei sogni.

Vorrei andare a visitare altro, ma ormai da un paio di giorni piove molto, e Chiang Rai sembra ancora più deserta e noiosa. No, proprio questo posto non fa per me, anche se ha un bel Night Bazar, mercato notturno che sembra una copia in piccolo di quello di Chiang Mai, ed io ovviamente preferisco l’originale. Sono felice di aver portato a termine la mia missione “White Temple” ma me ne vado altrettanto felice... 
... di tornare nella mia Chiang Mai...

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