BENAULIM, GOA, INDIA, 17 marzo 2007

15 marzo. 
Sono arrivata a Bombay alle 20.00 (siamo 4 ore e 1/2 avanti rispetto all'Italia).
Dopo la soffocante giornata a Bangkok persino l'aeroporto di Bombay, che nello scalo di 6 ore all'andata per Bangkok mi era parso un incubo, ora paragonato a quella rumorosa e egoista città sembra un luogo piacevole. 

E ora dove vado? Non ho prenotato nulla, ma come mai non riesco a preoccuparmi? Chiedo ad una ragazza chiaramente non indiana se mi sa consigliare un albergo, lei mi dice che alcune sue amiche l'aspettano fuori e che mi posso unire. 

Perfetto. I miei piani? dico:
“Voglio andare a Goa” (eh? E quando l'ho deciso? A volte mi sembra di essere posseduta perché c'è una parte di me che davvero decide autonomamente..e alla fine seguo sempre quella, per fortuna!!). 

Una delle amiche mi dice che anche loro andranno a Goa il giorno seguente, con il treno, ma è difficile trovare posto da un giorno all'altro. 


<<Forse dovresti tornare dentro e chiedere per un volo>> mi suggerisce.


Ha occhi grandi e sinceri, un bel visetto rubicondo e come faccio a non fidarmi, saluto la combriccola a malincuore perché mi sembravano ragazze simpatiche, entro, pago per il volo il giorno dopo e prenoto l'albergo e lo spostamento da e per l'aeroporto. Tutto fatto. Esco di nuovo dall'aeroporto con uno sciame umano che mi si stringe addosso per farmi salire su qualche taxi chissà per dove, l'effetto non è diverso da quando ogni mattina mi sono accalcata per trovare posto sul treno per andare al lavoro, l'India sarà pure difficile, ma chi sopravvive ad una vita da pendolare sopravvive a tutto!!


Il mio albergo è grazioso, stile vittoriano se è un termine che posso usare parlando di un albergo a Bombay, comunque rende l'idea. Esco per telefonare, uno dello staff dell'albergo mi scorta per i 5 metri che mi separano da un sottoscale dove c'è un solo telefono e un solo computer, e fuori un capannicolo di una 20ina di ragazzi, tutti maschi, ora capisco la scorta visto come mi guardano. Telefono e veloce veloce me ne torno al mio alberghetto.


Mattina. Nella via per l'aeroporto vedo un po' di Bombay e capisco che forse sono davvero strana io, fuori dal mio finestrino aperto vedo mucche che passeggiano per strada, case mezze distrutte, bambini, vacche e cani che mangiano dagli stessi rifiuti, un traffico rumorosissimo dove rischiamo almeno 3 o 4 incidenti, eppure non faccio una piega, mi sembra tutto così normale, come se lo avessi visto chissà quante volte.. Forse a forza di immaginarmela questa India l'ho già vissuta.


Le donne indiane sono molto diverse dalle donne thai, hanno corpi voluttuosi, fasciati in sari bellissimi e coloratissimi che sembrano sempre appena indossati, hanno visi scuri e occhi profondi, ne sanno di terra e di madre, di qualcosa di assolutamente vissuto e forte. Camminano fiere in mezzo alla strada o tra gli uomini, a testa alta forse perché è per loro l'unico modo per farsi spazio. Mai stata una vita facile la loro.


Benaulim, Goa, India
Eccomi all'aeroporto di Goa, si ma Goa è uno stato non un paesello, e ora? Ovviamente zero piani, guardo la mia lonely planet, cerco un posto tranquillo, Benaulim, aggiudicato, si parte con il taxi prepagato all'aeroporto.
E dov'è finita l'India?? Le belle stradine che ci portano al paese sono costeggiate da graziose case basse, in stile coloniale, circondate da fiori colorati e palme e si perché Goa era una colonia portoghese, ed eccomi a Benaulim, eccomi all'albergo che avevo selezionato sempre sulla guida, metodo di scelta? era il primo della lista. Hanno una camera e così mi fermo, facile facile. 

Mi sa proprio che sono finita nel paradiso di qualcun'altro, di quelli che si aspettano una spiaggia immacolata e palme, perché è qui che mi trovo, il mio albergo da direttamente sul mare, ovviamente molto economico, ma la spiaggia? E’ praticamente identica a quella della mia SAL a CAPOVERDE Mare e sabbia sono davvero uguali, solo che qui ci sono le palme e invece dei venditori senegalesi ci sono ragazze indiane che cercano di venderti hennè o sari, per il resto lo stesso. E certo, sono entrambe colonie portoghesi! Anche le barche dei pescatori sembrano le stesse con nomi portoghesi. 


Eccomi qua, alla fine del mio viaggio, luogo diverso si, ma capisco che tutto sommato sono ancora io, e nonostante tutti i cambiamenti avvenuti in me in questi mesi le cose che mi piacciono sono ancora le stesse e qualcosa di inconscio ma molto radicato in me mi riporta in un posto dove sono stata felice, anche se era un altro stato, un altro mare, forse un'altra vita. 



E' già passato un giorno dal mio arrivo di ieri, oggi dopo una lunghissima passeggiata sulla spiaggia torno alle sdraio del mio alberghetto, vedo una mano che sventola dalla mia parte e una voce femminile tutta eccitata, tre ragazze sdraiate che mi guardano, da non credere.. sono le ragazze dell'aeroporto!!! 

E come faccio a sorprendermi? Da quando sono in viaggio ogni giorno è una magia.. come ho già detto Goa è uno stato e che loro siano, non solo nel mio stesso paese, ma addirittura nel mio stesso albergo... ma uno come fa a non sorridere alla vita quando lei calma, sorniona, ti guarda e ti fa l'occhiolino? ;-)

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1 commento:

  1. già......vero vero tutto quanto......il sorriso della vita sorniona ...come la perfida matrigna di leopardi

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