BENAULIM, GOA, INDIA, 21 marzo 2007

Questo è l'ultimo giorno del mio diario. Domani la partenza e venerdì mattina sarò in Italia.
Che settimana dolce, un tempo lento, pigro, lunghe passeggiate nel paese o sulla spiaggia.
I sari delle ragazze indiane che in riva al mare sembrano bandiere vive che colorano il vento, i bufali d'acqua che fanno il bagno in mare come cagnolini da compagnia, la musica indiana mista a quella occidentale.

Quanti contrasti, anche qui vedere le cose più diverse accostate l'una all'altra sembra normale, è semplicemente vita del resto.

Ero preparata ad un'India severa, che ti assale, alla quale non dare troppa confidenza e all'inizio con questo pensiero sono stata un po' ad ascoltarla, ad annusarla, a sfiorarla e poi scappare come fanno i gatti con la zampa quando non conoscono qualcosa, lo toccano appena e poi via per studiare la reazione. Ma qui è tutto diverso, niente di cui dover avere paura, con le persone ci si può parlare senza che diventino invadenti, anche qui a Goa come a Chiang mai tutto sembra facile.

Le serate sono scivolate via allegre a chiacchierare e gustare un superbo cibo indiano con le ragazze conosciute all'aeroporto e con una ragazza canadese e così alla luce di candele, di fronte al mare, cinque giovani donne, cinque mondi diversi, paesi diversi, culture diverse, sono state ore a ridere, a confrontarsi, a parlare di viaggi e di vita.

Vichy e Bechy, Londra, una assistente sociale, l'altra che lavora in un ufficio. Sarah, Vancouver, la più giovane, 24 anni, lavora in un pub. Si sono conosciute 5 anni fa in un viaggio e per un anno hanno continuato a viaggiare insieme per tutto il mondo. Dopo 4 anni viaggiano di nuovo insieme. Keylah, Toronto, infermiera, lavorerà in India 4 mesi con medici senza frontiere. Georgia, Italia, per ora sognatrice, poi si vedrà. 



E' così facile sentirsi parte di qualcosa quando viaggi, e quel qualcosa è il viaggio in sè, per il solo fatto di essere tutti lontani da casa a sperimentare e scoprire e muoversi nel mondo, ci si sente tutti simili, anche se ogni persona che si incontra, ogni viaggiatore, è diverso, ha il suo mondo, c'è però uno stesso spirito di fondo e non serve spiegarselo, non serve dire “hei ti capisco quando parli perché per me è lo stesso”, perché lo si sa, comunque.

Mesi fa ho pagato un biglietto per l'India, prima di arrivarci non sapevo quello che stavo cercando, sapevo solo che volevo un'India amica, non l'India difficile di cui spesso ho sentito parlare e questo ho avuto, un'India che India forse non è, ma è stata perfetta così, non importa che destinazione c'era sul biglietto, la cosa importante è che sto per tornare in Italia con la sensazione di aver avuto davvero quello che cercavo e soprattutto mi sento piena di gratitudine per esserci arrivata guidata da non so chi, non so cosa, ma sono arrivata dove mi serviva.

Dopo i bellissimi e intensi mesi di Chiang mai volevo avere il tempo di rielaborare e accogliere tutto quello che è stato, pensavo a qualche posto in cui poter fare yoga o meditazione, pensavo ad un posto con templi o ad un ashram o chissà cos'altro, ma qui a Goa, su questa spiaggia, su questa sabbia tanto compatta che le poche orme si intravedono appena, qui, con il fruscio delle palme, i giochi del vento, qui ho trovato esattamente quello che cercavo, nelle lunghe passeggiate, nei riflessi del sole sulla schiuma delle onde, ogni pezzo è andato al suo posto, ogni ricordo, ogni pensiero.

Mai un attimo mi sono chiesta perché sono arrivata qui, mai un attimo mi sono sentita nel posto sbagliato perché non è "l'India" che uno si aspetta.

La curiosità per un'India appena accennata però rimane, in futuro sicuramente avrò un viaggio diverso, quando sarà il momento.

Sto tornando a casa, forse la fine di un viaggio ma non so chi ha detto che il viaggio più lungo è quello dal cervello al cuore.. di strada quindi ce n'è ancora tanta, spesso però non serve viaggiare per sentirsi nel viaggio, l'importante è guardare avanti e sapere poi quando fermarsi.

Ringrazio tutti per avermi seguito fino a qui, le prossime parole saranno in Italia.
vi abbraccio
Georgia


Leggi post precedente: Benaulim, Goa, 17 Marzo 2015


2 commenti:

  1. grazie a te georgia.....come disse qualcun altro...dopo la caducità della vita ....il potere del tempo sulla bellezza ....rimarrà l'assolo della poesia eternatrice ....e tu mia cara guida divina......ci hai raccontato un po' della tua poesia.....che magari........viaggerà verso l'eterno

    RispondiElimina
  2. continua a scrivere ...fai dei corsi...donaci il tuo sapere

    RispondiElimina